Città immaginarie - Gli uomini dal Milione di bugie, o come immaginiamo il mondo
“Dio è un grido per la strada. E la strada è una Babele”
In “Città immaginarie” si tracciano percorsi nelle metropoli e nell’immaginazione, sulle orme di Marco Polo, “l’uomo dal Milione di bugie”. Quest’opera di saggistica creativa si muove nello spazio, nel tempo e nelle possibilità, mappando città del suono, delle nuvole, della malinconia e dell’aldilà, dove il tempo scorre all’indietro. Darran Anderson supera i cliché della psicogeografia, senza rivisitare semplicemente il passato urbano, ma invadendolo e reinventandolo. Raccogliendo l’eredità di Borges e Calvino, il libro esamina la città dal macrocosmo globale al microcosmo delle prospettive dei suoi abitanti. Attraversa i sogni da oppiacei, i viaggi per mare, le allucinazioni dei prigionieri, la decadenza notturna, gli impossibili grattacieli sovietici, i golem predatori, le civiltà sotterranee, le profezie apocalittiche e l’opera di visionari dell’architettura come Antonio Sant’Elia, Archigram e Buckminster Fuller. “Città immaginarie” dimostra che ogni città sognata da artisti, scrittori, architetti e pazzi ha un equivalente reale e che Marco Polo non era un bugiardo. Le città immaginarie non hanno bisogno di esistere semplicemente nella finzione o nella mente. Le abitiamo già.
Darran Anderson
Darran Anderson è l’autore di Inventory, che è stato candidato al PEN Ackerley Prize, e Imaginary Cities, scelto come miglior libro del 2015 dal Financial Times, The Guardian, l’A.V. Club e altri.
I suoi scritti sono apparsi in pubblicazioni come The Atlantic, The TLS, Frieze, The Architetcural Review e Wired. Ha tenuto conferenze presso il V&A, la London School of Economics, il Sir John Soane’s Museum, la Robin Boyd Foundation di Melbourne e la Biennale di Venezia.
Ha coeditato The Honest Ulsterman, 3:AM Magazine, Dogmatika e White Noise.